Il
sistema economico adottato in tutto il pianeta è da secoli di tipo
piramidale.
Un
enorme base di consumatori, trasferisce grandi ricchezze, nelle mani
di poche persone. Il sistema nel quale abbiamo vissuto per secoli è
quindi imperfetto, ma è sempre stato contrapposto e riequilibrato da
scomparti che obbligavano tutti i soggetti a competere a pari regole
e reinvestire i profitti nel medesimo mercato dal quale erano stati
prodotti.
Questi
scomparti, erano rappresentati dai mercati chiusi, stati e dogane,
confini geopolitici e numerose leggi dedicate a questa materia.
La
recente diffusione della globalizzazione commerciale non accompagnata
da una globalizzazione di regole fiscali uguali per tutti i paesi ha
deregolamentato tutto questo, dando vita ad un sistema unico
piramidale, senza tutela della concorrenza leale ed equilibrata,
senza garantire a tutti medesimi diritti, opportunità e doveri.
E'
così che nel mercato globale odierno, convivono paesi e di
conseguenza imprese che operano con regole diverse e falsano la
libera e la leale concorrenza, ecco perchè ci troviamo in un'era, in
cui le differenze economiche fra chi si trova alla base e chi sta al
vertice della piramide sociale aumentano sempre di più.
il
sistema economico attuale, non è in grado di coesistere col mercato
globale, perchè la ricchezza che ogni giorno la grande base dei
consumatori produce, va verso l'alto nelle mani di poche persone e ci
resta senza più tornare verso la base che l'ha prodotta che si
impoverisce sempre di più.
Circa
1.600 multinazionali sfruttando l'assenza di una regolamentazione
internazionale che garantisca la leale concorrenza nel mercato
comune, vendono prodotti a prezzi molte volte inferiori del solo
costo di produzione di molti paesi, causando la chiusura di fabbriche
e imprese, questo comportamento illegale si chiama “dumping”.
Le
poche imprese che resistono, sono quelle che riescono a vendere verso
il mercato estero, ma si trovano a dover pagare tasse sempre più
alte per sostenere le esigenze del paese a fronte dell'aumento della
disoccupazione, di conseguenza alzano i prezzi e perdono la capacità
di essere competitivi sul mercato.
La
globalizzazione deregolamentata produce oggi i medesimi effetti dei
dazi doganali che trasformarono la crisi del 1929, nella grande
depressione durata molti anni.
A
causa dei dazi che l' Europa impose per difendere il proprio mercato,
si verificò in America un eccesso di offerta che il mercato interno
non riusciva ad assorbire con la conseguente caduta dei prezzi a
livelli talmente bassi che non conveniva più produrre, era
preferibile chiudere le imprese.
Di
contro anche il mercato estero diventava un miraggio perché a causa
delle tasse in questo caso i dazi doganali, i prezzi delle imprese
americane erano troppo alti e non più competitivi. Una situazione
che sfociò nella seconda guerra mondiale.
Oggi
soffriamo i medesimi effetti, prezzi inferiori al costo di produzione
sul mercato interno, concorrenza sleale, eccessiva pressione
fiscale, con conseguente perdita di competitività. Tutti effetti del
dumping.
Il
dumping si sviluppa in tre fasi:
- I consumatori hanno la temporanea sensazione di essere più ricchi, e possono permettersi di acquistare più beni di consumo perchè hanno un offerta ad un prezzo notevolmente inferiore.
- I consumatori si scoprono poveri. Le imprese hanno chiuso, si sono trasferite o sono fallite e molti hanno perso il posto di lavoro.
- Le imprese che hanno distrutto la concorrenza locale con il dumping alzano i prezzi perchè non hanno più concorrenti.
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